Ne porto i segni addosso e sono cicatrici, ore di lavoro, fatica e sacrifici; non puoi fermare un uomo spinto dalla fame, pronto a fare tutto per un pezzo di pane; è il più infame che comanda in queste strade, colpi alle tue spalle e poi via a gambe levate; puoi sperare in una vita dignitosa, mettendo da parte la tua parte orgogliosa; resisti, sei in bilico sull’orlo, i viaggi che ti fai sono senza ritorno; sei solo tu, fermo al centro del mondo, con le tue paure che ti girano intorno; è infinita questa salita, passi nel buio cercando una via d’uscita; vita dura, punti di sutura, ferite aperte, infette, in attesa di cura;
RIT X2: Non sai piĂą come uscire da qui, sei messo giĂą oltre i tuoi limiti; non sai piĂą da quale parte sta il male, il bene, il falso e la realtĂ .
Eventi impossibili, momenti incredibili, cicatrici sotto pelle che sono invisibili; benedici le ferite del passato, forze inesauribili che mi hanno salvato; e a pensare che poteva andare peggio, molto peggio, appena uscito dal collegio; che viaggio..ora che faccio? Ero un ragazzaccio tra storie di spaccio; mille vie e era difficile decidere, pronto a tutto solo per sopravvivere; abbandonato ai miei sogni e alla mie fisse, mio padre non c’era già prima che morisse; ne ho viste, perdite e conquiste, l’eccesso di gioia e la giornata più triste; non ho dimenticato il Flaminio, amore e odio in uno spensierato delirio; un bacio va ad Amir e suo figlio, con l’augurio che vada sempre tutto meglio; cicatrici che porto con orgoglio, mezzo morto ancora sanguino su un foglio.
RIT X2
Sono lesioni, bruciano i neuroni, prendono il controllo sulle tue decisioni; è colpa tua se sei in queste condizioni, abbozzi sempre e queste sono le reazioni; le tue ragioni bruciano in un rogo, le tue debolezze che alimentano il fuoco; medicine, coca e anfetamine, e ti ritrovi a fare le rapine; stiamo perdendo il senso e la rotta, giudicati da una giustizia corrotta; ci lamentiamo ma non facciamo niente tanto poi alla fine ci adattiamo;
sì, fiero delle ferite che portiamo, ci liberiamo del veleno anche senza siero; quello che sono ero, quello che porto è vero; il viaggio intrapreso mi ha reso sincero; leso, ma non sto ancora al cimitero, io resto acceso, quantomeno lo spero; non dispero, nel mistero non mi perdo, cicatrici grazie alle quali poi riemergo.