Non puoi ferirmi più adesso che non sei più dentro ai sogni miei, non puoi. Amica mi ritorni se vuoi, sbarrando i limiti non senza inibizioni che sciolgo ormai.
Ah, io e te, come siamo andati d'accordo non so più noi due specchi in contro riflessi, ma lontani in un gioco di intermittenze e di vuoti strani. Sospesi in aria allo stesso piano come due palloni di gas con uno spillo in mezzo e tenuti in volo da un vento costante e lento che ad un primo cambio di verso li scappi, così, da un lato e dall'altro.
Io non vorrei che tu gettassi ancora idee con fiumi di parole, per noi. Io non direi che sia difficile così, com'è ma lo sarebbe certo, se fosse qui.
Ah, io e te, ma che tempo abbiamo lasciato non sono più noi, due oasi in un deserto di allergie con di tanto in tanto miraggi di poesie. Presi dal vento allo stesso modo con la sabbia che dalle dune ci viene incontro ed all'acqua limpida e chiara rapisce il posto; noi, un gusto perso nel tempo, un odore che poi con l'aria se ne va.