Con quella faccia un po’così quell’espressione un po’così che abbiamo noi prima d'andare a Genova
e ogni volta ci chiediamo se quel posto dove andiamo non c’inghiotte e non torniamo più.
Eppur parenti siamo in po’ di quella gente che c’è lì che come noi è forse un po' selvatica ma la paura che ci fa quel mare scuro e che si muovo anche di notte non sta fermo mai.
Genova per noi che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte e il resto è pioggia che ci bagna. Genova, dicevo, è un’idea come un’altra
Ma quella faccia un po’così quell’espressione un po’così che abbiamo noi mentre guardiamo Genova ed ogni volta l’annusiamo e circospetti ci muoviamo un po’randagi ci sentiamo noi.
Macaia, scimmia di luce e di follia, foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia.
E intanto nell’ombra dei loro armadi tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali Genova ha i giorni tutti uguali.
In un’immobile campagna con la pioggia che ci bagna e i gamberoni rossi sono un sogno e il sole è un lampo giallo al parabrise.
Con quella faccia un po’così quell’espressione un po’così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova