in una piccola stradina che si inerpica guidata da rotaie che spariscono ogni curva e resistono alla furba ammaliazione del progresso che qui tanto non disturba neanche adesso Questione di contesto e di cultura
e dopo i tetti in lontananza, il mare aperto
In quella piazza sgangherata Così bella da sembrare una pittura Così forte da restarti appiccicata Pure essendo totalmente priva di una architettura E questa cosa mai nessuno l'ha spiegata
Solo di polvere e di musica, e di gente colorata
Chiaramente riadattato come tutto in questo splendido casino organizzato
E tutto quanto intorno me lo insegna
Se poi verrĂ il momento in cui ci vuole il sole E un vento che ti chiama Casa mia sarĂ una cava a Favignana Tra due ali di farfalla
Una bianca come il tufo e dolce
e la Londra dei canali Dei mercati sempre pieni Degli inglesi sempre strani Dei vinili che nascondono tesori mai sentiti La mia casa allora affaccia sul Tamigi
Sul tettuoso muro a secco (?) Su di un ponte chilometrico di Istanbul magnifica e geniale Che riesce a trasformare il mare in fiume e viceversa Il fiume in mare
In mezzo ai preti, i gladiatori, gli avvocati, i senatori I tassinari, gli impiegati, le bariste, gli artigiani I rigattieri, i poliziotti, i cravattari, le puttane E le duemila fontanelle per le strade Dove l'acqua scorre sempre e non si ferma Come se l'acqua fosse Roma Come se fosse eterna Come se l'acqua fosse Roma Come se fosse eterna
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Compositor: Daniele Silvestri ECAD: Obra #14470607