Accesa, spenta fra i radiogiornali, l'auricolare perso in tre canali. Son loro che ci aiutano a non sentirci soli, ma un uomo li comanda, e lo chiamiamo Ameri. Grazie, Ameri. Vai Ameri, con il coraggio e la paura di sentirti bene. Ameri in forma, Ameri in sintonia. Ciotti ti sgrida (parli sempre tu), e gli altri a dirgli: "Cosa vuoi che sia?" Grazie, Ameri. Vai, Ameri; descrivi in sintesi che cosa avviene a centrocampo. Sivori al limite dell'area, buon disimpegno e Cuccureddu va, ma ecco Albertosi che lo caccia via. Immagina una rete di pescatori, una rimessa d'auto e tanti bei rigori che gli arbitri decretano per falli non di gomma, e infatti li rilevano: ve n'e' una vasta gamma. Vai, Ameri. Grazie, Ameri; ci fosse ancora Bortoluzzi in onda come ieri ci abbracceremmo, e canteremmo in cor la canzoncina "Buonasera dottor" che tramandocci quella brava cantante nonche' madre esemplare Claudia Mori. E Ghezzi Dori, che un di' cantava il casacioc destando dissapori. La gente intorno grida: "Evviva Wess! "Due corpi e un'anima" fu il suo success, ma dopo lo hanno ostacolato perche' era un negro." Non che sia poco bravo Provenzali, ma per quest'oggi, Ameri, parla tu