C'e' un astronauta pasticcione, si e' fatto addosso la pupu'; ma i membri dell'equipaggio si accorgono, lo sgridano. Nell sua tuta di amianto c'e' stato un grosso patatrac e i suoi coleghi spaziali lo buttan giu', ma lui canta una canzone ironica: "Scismi bellissimi dentro di me, cellule di materia in putrefazione, solo scismi bellissimi dentro di me, sostanze tossiche diffuse per tutto il moderno scafandro. Emarginato nel cosmo -non ricevo piu'- emarginato nel blu -may day, may day, s.o.s, help, aiuto- ho combinato un disastro con la pupu': sono solo un pasticcione in orbita. Scismi bellissimi dentro di me, cellule di materia in putrefazione, solo scismi bellissimi dentro di me, sostanze tossiche diffuse per tutto il moderno scafandro. Visioni mistiche della mia generazione: solo spasmi fortissimi dentro di me, fuori dal mondo, trainato da un cavo che e' tutto un programma.
Introservi: Lei e' bella dentro, lei e' sensibile; piu' dolce di uno sfacciottinio di papa' Barzotti. Cammina a una spanna da terra come un hovercraft d'amore; io l'accompagno alla mostra del Pinturetto anche se in realta' preferisco di gran lunga il Tinturicchio, poi torno a casa e -con un cuscino sulla faccia- penso a lei ascoltando al buio F.De Gregori e, dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze dell'angolo esterno della bocca, ritengo a ragione di avere delle possibilita'. Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera come un gavettone di idrogeno in direzione del mio amico Furio Terzapi, e infilargli in bocca due metri di lingua, la lingua dell'amore, ma io -caro diario- sono in una botte di ferro perche' lei mi ha assicurato che non lo ama. Anzi, mi dispiace per lui perche' magari poveretto si fa delle idee