Bevo solo, guardo le persone in questo bar. Mi consolo, provo a indovinare dove va questa città. Mi avvicino, butto qualche sguardo verso il tuo tavolino. Ho un sorriso e me lo giocherò; ci proverò.
Come stai? Se ti chiedo di parlare cosa fai? Se ti prego di restare lo farai?
Cosa dico? Cerco un argomento poi però maledico quella timidezza che c'è in me. Chiedo un caffè.
Come stai? Questa sera dopo cena dove vai? Ti potessi accompagnare lo farei. Come stai? Se ti prendo per la mano stringerai? E se mi allotano tu mi seguirai?
Se mi chiedi perché questa volta rispondo. Sto già malissimo così, mi sto già accendendo; non voglio stare senza quel tuo 'sì'.
Come stai? Io non posso più fermare ciò che sai. Hai capito adesso come ti vorrei? Come stai? Ho bisogno della carica che dai. Non potessi averti forse morirei.
Come stai? Hai capito adesso il male che mi fai? Per fortuna che l'antidoto ce l'hai.
Come stai? Io non posso più fermare ciò che sai. Hai capito adesso come ti vorrei?
Come stai? Ho bisogno della carica che dai. Non potessi averti forse morirei, non potessi averti forse morirei