Passo queste mie giornate come sabbia nel deserto; hanno aperto una ferita in più. Occasioni cancellate verso i margini del tempo, mentre il vento le trascina giù.
Non hanno pace, non hanno sguardi nè pietà, tra le voci di rimorsi e pentimenti. Non danno più malinconia nell'impossibile regia delle ipotesi senza un'età.
Era la vita che già avevo immaginato ma diversa nel finale; ma non sarebbe stata certo normale. Mi regalavano bugie avare di sorrisi e sentimenti già divisi e buttati via.
Gli alibi che so a memoria che non cambiano una storia: non si può tornare indietro mai. Sbagliati incontri guardando male dentro me, ma sono stato io l'incontro col destino così vicino alla realtà, come una nave che non sa navigare nel vento che c'è.
Era la vita per me, era già scritta male in me, inevitabilmente; soldato scelto nella guerra perdente. E le cattiva compagnie non sono una scusante: le cicatrici sono tante e profonde.
Ditemi come si fa ad imparare a decidere, pronti a sorridere a chi non ha voglia di noi.
Era la vita che già avevo immaginato ma diversa nel finale; ma non sarebbe stata certo normale. Era già nato tutto in me, inevitabilmente; soldato scelto nella guerra perdente.
Se c'è futuro non sarà una moneta in corso; mi ci vorrebbe solo un sorso di umanità