Non ricordo bene come cominciò quella nostra storia malandata. E sinceramente proprio non lo so come ti eri intrufolata. Ma una volta preso posto mi sembravi affezionata… E al principio mi stupivo del tuo spirito aggressivo: eri un pugile sul ring.
E tra uno zuccherino e creme di bignè, lenta mi facevi il vuoto attorno, tanta carne cucinavi accanto a me ma non preparavi mai il contorno. Io restavo un po’ perplesso , poi mi domandavo spesso: "Ma l'amore, è tutto qui?"
"Je t'aime", che grosso malinteso. Oh, sembrava un fuoco acceso ma non mi ero ancora arreso e mi faceva male quando dovevo dire "Je t'aime", che trappola mortale, qui nel carcere speciale ebbi un piano originale: "Prendo le sigarette".Chiusi la porta e non ci tornai più.
Quando vedo scivolare accanto a me chi mi tratteneva in prigionia, io mi inerrogo su cosa adesso c'è se non compassionevole apatia. Io regalo il mio perdono, mi compiaccio perché sono più romantico che mai.
"Je t'aime", errore madornale. Oh, andava sempre male. Su, cambiatemi finale. Non ero mai contento quando dicevo al vento "Je t'aime", che spreco di parole. Oh, la neve con il sole. Se c'è qualcuno che mi vuole, prendo le sigarette chiudo la porta e non mi muovo più.
Care, tu che rimani, non cambiare domani. Resta, faremo festa, e forse un giorno o l'altro ti dirò: "Je t'aime"
"Je t'aime", che grosso malinteso. Oh, sembrava un fuoco acceso ma non mi ero ancora arreso e mi faceva male quando dovevo dire "Je t'aime", che spreco di parole. Oh, la neve con il sole. Se c'è qualcuno che mi vuole, prendo le sigarette, chiudo la porta e non mi muovo….. prendo le sigarette, chiudo la porta e non mi muovo……. prendo le sigarette, chiudo la porta e non mi muovo più