Lei era così bella come non ne vidi mai e quel mattino in chiesa troppo a lungo la guardai. E fu il desiderio, il sangue e l'età e chiesi a suo padre di darle la libertà .
Con gli occhi fissi in terra nel silenzio lo ascoltò, per un istante solo sorridendo mi guardò. E il primo di maggio la notte finì con il velo sul bordo del letto ma non dormì.
Giallo era il grano, la mano era forte nel vento e negli occhi, gli occhi di lei. Caldo era il sole, fresco il lenzuolo la sera. Ma quell'età non tornerà .
Ci furono due figli sicuri in volto come lei, stranieri non voluti quanto adesso li vorrei. Novene e digiuni, preghiere e quaresime troppo lontane dal fumo dell'osteria.
Nero l'ulivo, la mano tremava e scendeva da sola sul volto di lei. Fredda era l'aria ma caldo era il vino la sera che se ne andò. E non tornò.
Un calcio nella porta, non ricordo che parlai. Le facce contro al muro dei suoi figli non guardai. E fu il mio fucile a sparare per me più veloce di tutto l'amore che prese in sè.
Rosso il vestito e la mano cercava di prendere vita e non renderlà più. Fredde le lacrime sulle mie dita la notte che se ne andò. E non tornò.
Ho scritto sopra al legno i loro nomi accanto al mio e quando la disegno me la immagino con Dio. Sorride, mi osserva e domanda di me. Lei mi aspetta in silenzio e sa che io so dov'è.
Bianco è il colore di questa uniforme; nessuno si trova a passare da qui. Bianco è il futuro ma verdi i ricordi nel cielo di quell'età .
Giallo era il grano, la mano era forte nel vento e negli occhi, gli occhi di lei. Caldo era il sole, fresco il lenzuolo la sera. Ma quell'età non tornerÃ
Compositor: Enrico Ruggeri (Passaguai) ECAD: Obra #3982676