Non so se è la prima volta che si sente questa storia, la storia di uno che cercava un ombrello, l'ombrello di suo fratello.
Non era tornato nemmeno a mangiare per cercare l'ombrello di suo fratello, roba di lusso, un vero gioiello, roba di suo fratello.
"Eh, giĂ , ma com'era quell'ombrello?" "Intanto, era di mio fratello." Suo fratello, un tipo sfacciato, maleducato, raccomandato.
Non era tornato nemmeno a mangiare per cercare l'ombrello di suo fratello, roba di lusso, un vero gioiello, roba di suo fratello.
"Allora, dunque, trovato l'ombrello?" No, non l'aveva trovato. Ma poteva continuare, continuare a cercare.
"Guarda quest'altro", dice il fratello, "un altro ombrello, guarda che bello." ChissĂ di chi era quell'ombrello, non certo di suo fratello.
"Ma come, io non torno nemmeno a mangiare per cercare l'ombrello di mio fratello e quello lì, perchè è sfacciato, raccomandato, ruba gli ombrelli!".
"Però anche questo, che roba, che bello, che bell'ombrello, un vero gioiello. Chissà di chi era quell'ombrello. Ormai, roba di mio fratello." Roba di suo fratello.