nella città delle rane Pauro viene tratto in salvo dalle rane, che lo portano nel regno di Acquaria. Entrato in città, il popolo dello stagno festeggia come al solito l’avvento della pioggia, fonte di vita e di benessere per tutto l’acquitrino. Cantastorie Quando viene la pioggia Odi sulla roccia Quello scroscio, di goccia Che sovente cadrà. Quando viene la pioggia, anelli sul lago, mi sento già pago, anche tu, si sa. Ora viene la pioggia, la sposa velata di quella cascata, viene giù per di là. Rane Ecco, viene la pioggia, l’abbiamo odorata, è dopo arrivata, prima o poi finirà. Ecco, viene la pioggia Che scuote il canneto, il luogo segreto della nostra città. Ecco, viene la pioggia, ciascuno che tiene all’acqua che viene vi si bagnerà. Cantastorie Giochi d’acqua, schizzi…no, sì, sui prati, estrosi. Viene giù dalla rupe. Giochi d’acqua Sinuosi, spiritosi, giù, per la roccia verde. Casca l’acqua; porca vacca! È come un anello Ma è di tanti colori. Dopo l’acqua È arcobaleno, un mezzo cerchio, vedilo! Esci fuori! Rane È finita Questa pioggia Inebriante Ma ci si può sguazzare. S’è bagnato Tutto quanto, terra ed acqua hanno forgiato il fango.