Come seduto sul bagno mi sento un imperatore sono lucido e profondo, leggo per ore come disteso su un prato divento una formichina saluto la zia cicala e poi continuo la mia fatica.
E chissà che vita avrò, sarò felice oppure no ma certo un giorno finirò forse seduto sul bagno, forse disteso su un prato perché sono di passaggio su questo treno affollato e tu stammi vicino e non farmi capire che fra nemmeno cent’anni saremo foto ingiallite.
Come correndo per strada divento una Ferrari salgo sui marciapiedi e poi saluto coi fari come in piedi su un treno che parte da Crotone mi sento un emigrante con la vita di cartone.
E chissà che faccia avrò, avrò le rughe si oppure no ma certo un giorno finirò forse correndo per strada, magari in piedi su un treno perché qui è tutto veloce come un arcobaleno e tu stammi vicino e non mi tradire perché a tradire un amico è quasi meglio morire.
E chissà che voce avrò, sarò stonato si oppure no ma tutto questo finirà forse seduto sul bagno, magari in piedi su un treno forse disteso su un prato guardando l’arcobaleno e adesso mangi un gelato e poi mi corri vicino e se ti guardo giocare adesso torno bambino.