Mi sembra di viaggiare in zone rarefatte del pensiero, dove si affina la mia disposizione a vivere che si inebria di stili e discipline. In un insieme irridente di parche voglie, celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità. Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva, di una totale mancanza di lucidità. Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto, che cosa hai fatto e perché vivi in tanta estraneità. Sapessi che dolore l'esistenza che vede nero dove nero non ce n'è. Il fatto è che non posso più tornare indietro che non riesco a vivere con te né senza di te, credimi. Perché noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, di uccidere, stuprare e rapinare e vomitare critiche insensate, parlare e dire solo sempre inutili cazzate, per un bisogno quotidiano di tensione in questo sfoggio naturale di pazzia. Ci si può difendere restando in modo dell'indifferenza contro questa crescita esponenziale di follia e di violenza, o ritornare indietro all'antica pazienza o ritornare indietro... Ma io vorrei essere un'aquila vedere il piano del mondo che inclina verso di noi e le leggi che si inchinano lanciarmi a inseguire il tuo deserto e i saperi solenni e le porte dorate cominciare di nuovo il viaggio.
Compositores: Francesco Battiato, Manlio Sgalambro ECAD: Obra #8202829