Apartheid: segno di una follia. Apartheid: una lenta agonia. Apartheid: quando finirà l’olocausto della libertà?
John camminava da solo fra le baracche deserte a piedi le strade son lunghe per chi non può entrare negli autobus. Qualcosa di strano nell’aria come una tensione di guerra. Poi d’improvviso qualcuno lo chiama ma è già circondato: la vittima è lui!
Ma John non prova vergogna per la sua pelle diversa, mentre volano sassi e offese per lui dalla rabbia bianca della città. Una legge antica e crudele lo costringe a subire in silenzio. Picchiato a sangue come cane randagio si sente morire: nessuno ha pietà!
Apartheid …
Ferito dentro e di fuori John fa ritorno alla casa raggiunge in fretta la stanza perché nessuno deve soffrire per lui. Reprime il dolore nel cuore perché non vuole più odiare. Sa che la catena di questa oppressione con la non-violenza si spezzerà.
Apartheid …
John, quanti ne conosciamo anche nel nostro quartiere di gente che soffre in silenzio e che sta emarginata come sei tu! Venuti da altre nazioni, emigrati, zingari o anziani mal sopportati, costretti a subire la segregazione anche fra noi.