Facile una volta discutere sul volo delle piume pensare ai buchi sulla sabbia a rose che galleggiano sul fiume girovagare tutto il giorno intorno ad un sorriso di balera e senza accorgersi trovarsi dentro il cerchio di una cantilena
Dove vai angelo mio se tu parti parto anch’io stai amore stai con me vedi quanto mare c’è
Ed era facile a quei tempi strappare settimane al calendario come se fossero comete la carta che finisce un solitario nella vacanza di un cortile fantasticare sulle bandierine tirare un osso di ciliegia addosso ad ogni giorno senza fine
Dove vai angelo mio se tu parti parto anch’io stai amore stai con me vedi quanto mare c’è
Come immaginarsi dentro ad una bolla di sapone con un destino da formica nel mezzo di una festa nazionale come un artista in equilibrio su un filo teso tra due grattacieli un ragazzino che sbadiglia dietro a una colonna di autotreni
Dove vai angelo mio se tu parti parto anch’io stai amore stai con me vedi quanto mare c’è
Tempo che passava su una bicicletta di campagna nell’aria odore di benzina davanti tutto un campo di battaglia un’orchestrina che suonava solo per tirare la mattina e tutti gli occhi dei soldati dentro gli occhi della ballerina
Dove vai angelo mio se tu parti parto anch’io stai amore stai con me vedi quanto mare c’è