Benvenuto il luogo dove dove tutto è ironia il luogo dove c’è la vita e i vari tipi di allegria dove si nasce, dove si vive sorridendo dove si soffre senza dar la colpa al mondo.
Benvenuto il luogo delle confusioni dove i conti non tornano mai ma non si ha paura delle contraddizioni dove esiste il caos ma non come condanna dove si ride per come è strana la donna.
Benvenuto il luogo dove il futuro è sempre più precario benvenuta l’incertezza di un luogo poco serio dove esiste ancora qualche antica forma di allergia benvenuta l’intolleranza, benvenuta la pazzia.
Benvenuto il luogo dove si crede a tutto e non si crede affatto dove sorge la cittĂ delle madri dal corpo perfetto benvenuta la donna che riflette tutto su se stessa benvenuto il luogo dove tanta gente insieme non fa massa.
Benvenuto il luogo dove se un tuo pensiero trova compagnia probabilmente è già il momento di cambiare idea. Il luogo dove l’estetica è importante e poi malgrado l’ignoranza tutto è intelligente.
Benvenuto il luogo dove non si prende niente sul serio dove il rito è superato ma necessario dove fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani dove neanche gli indovini pensano al domani.
Benvenuto il luogo dove tutto è calcolato e non funziona niente e per mettersi d’accordo si ruba onestamente dove non c’è un grande amore per lo Stato ci si crede poco e il gusto di sentirsi soli è così antico.
Benvenuto il luogo dove forse per caso o forse per fortuna sembra che muoia e poi non muore mai nemmeno la Laguna. Dove tutto è melodramma con un po’ di indignazione dove diventano leggere anche le basi americane.
Benvenuto il luogo lungo e stretto con attorno il mare pieno di regioni come dovrebbero essere tutte le nazioni un luogo pieno di dialetti strani di sentimenti quasi sconosciuti dove i poeti sono nati tutti a Recanati.
Benvenuto il luogo dove dove tutto è ironia il luogo dove c’è la vita e i vari tipi di allegria magari un po’ per non morire, un po’ per celia il luogo, caso strano, sembra proprio l’Italia.