Ha su una giacca imbottita pesante che gli protegge il torace, fuma nervoso mentre si guarda attorno. Il cielo schiaccia e i pensieri volano bassi tra i gas di scarico. A terra solo merda e gomme da masticare. Il grigio è costante ha preso i palazzi, le strade, la gente, si appiccica ai cappotti come una malattia. La sua schiena appoggiata alla volante e il fucile spianato a pochi centimetri dalla mia faccia. Il suo fiato si condensa, quest’anno il freddo è arrivato prima dice, ha le labbra spaccate, la pelle del viso è scura, resiste. Faccia di cuoio dice che la forza è nell’ordine e quando sto a terra non devo fissarlo, devo guardare a terra e basta, devo stare zitto, devo stare zitto e basta, a terra e zitto. Ho la faccia sul marciapiede che il signore dell’ordine ci prova gusto a infierire. I documenti li ho inghiottiti poco fa, gliel’ho detto ma lui non ci crede. Li ho fatti a pezzi, neanche troppo piccoli, poi li ho masticati uno per volta, inghiottiti uno a uno, dodici in tutto. Poi ci sono passato di proposito di qua. L’ho guardato fisso un momento, occhio per occhio, un attimo dopo i miei succhi gastrici sulle sue scarpe. Le sue scarpe lucide e fiere, un attimo dopo, lo sputo. Lui dice che la forza è nell’ordine ma glielo leggo in faccia che non ci crede---se solo mi togliesse il piede dalla testa, potrei guardarlo in faccia davvero. La forza è nell’ordine, quale forza, quale ordine? Quando l’odio sale in testa con il sangue è per restarci. Indelebile.