Allo sbocciar dei mandorli, l'amore, Timido come un fior di primavera, Per te piccina mi sbocciò nel cuore. Suonava la campana, era di sera. E mentre vagheggiavo farti mia Venne un signore a me, ti portò via.
Torna al tuo paesello che è tanto bello, Torna al tuo casolare, torna a cantare, Torna da me che soffro tante pene, Torna da chi ti vuole ancora bene.
Con i piedini scalzi camminavi Nei prati luccicanti di rugiada. Sorgeva il sole d'oro e tu cantavi, Ed era tutta in festa la contrada. Avvolta in crine e seta t'han veduta E m'hanno detto che ti sei perduta.
Torna al tuo paesello che è tanto bello, Torna al tuo casolare, torna a cantare, Torna da me che soffro tante pene, Torna da chi ti vuole ancora bene.
E son passati gli anni e l'ho incontrata, Punta di febbre, pallida, ammalata, Guardata con disgusto e maltrattata Sui marciapiedi della capitale. E m'ha guardato, quel visin di cera Ed è fuggita nella notte nera.
Torna al tuo paesello che è tanto bello, Torna al tuo casolare, torna a cantare, Torna da me che soffro tante pene, Torna da chi ti vuole ancora bene.