Quando le ha chiesto conosci il tale il tal dei tali Tizio Caio, ti dico che ho sentito, dice, ti dico che ho sentito tutto il rosso del sangue partirsene col nero dei corvi e le cornacchie sopra il giallo, le macchie ondose e lente, dei campi gialleggianti di frumento, ha sentito come un gran rivoltamento, e cateratte urbane e vigili del fuoco e din don dan, tutti i bicchieri straripare dai bar, scoppiando in un cin cin, di bei cristalli isterici tutte le pompe, con l'acqua nelle vene, si mettono a ballare, e pioggiano di gioia. Io ti vorrei incontrare però non lo vorrei. Arriva lo schiumogeno e la gente, sussulta di piacere è pronta a tutto, a consumare lì sopra l'asfalto, la scivolata delle relazioni; lo sguazzo dell'ardire e dell'osare, ed è da tanto tempo che volevo; e dirmelo potevi dirlo prima: o farmelo capire, o farmelo capire. Le macchine rampando sulle ruote, le gomme posteriori fanno un giro, di piazza col pennacchio, soffiato dai roventi radiatori; lo struzzo, lo spauracchio, il gongolo di gioia, lo spruzzo e lo sbatacchio, l'immensa scorciatoia, per arrivare al sodo. Una lady s'incendia un po' per sfizio, e un po' per gaudio immenso anticipato. E il suo marito in cravatta con la lingua, diventa un calamaro così che non sfigura. Marameo, marameo fanno i cupidi, i frecciatori dal culetto nudo; più fitti fitti più dei pipistrelli nella notte stellata, che volano d'estate. Però più belli, belli più bellini, bianchi color del lilla gridellino; ma non è notte è giorno: magari è estate forse; forse magari è estate, cominciano le corse tutti arrivando i primi: i primi in una cosa, una cosina dolce, una cosina dolce. Io ti vedrei davvero volentieri. Volentieri davvero ti vedrei.