Dopo tanti fallimenti sono fiero di me stesso, dei pensieri più violenti, che traboccano dal cesso, della mia colpa cristiana, forse sono un parassita, ma non faccio la puttana sulla strada della vita. Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio, potrei fare il terrorista, un mercenario strapagato, basta sia il protagonista di quest'attimo presente senza fiato.
Dopo troppi sentimenti odio tutte le persone, i vicini e anche i parenti, i barboni alla stazione, soprattutto certi topi con i titoli di borsa, che hanno cuori come lupi ed il culo in una morsa.
Meno male il mio interesse per il mondo è relativo, non mi riempio di compresse e per mantenermi vivo metto il tempo in una busta cancellando il prima e il dopo, perché da protagonista è da anni che ormai vivo senza scopo.
Me ne frego se sono egoista, ma di notte ho paura di me, meglio essere un protagonista che un fallito fantasma di sé!
Dopo tanta sofferenza ho trovato la mia pace nella vera indifferenza di un Nirvana in controluce, è un cadere a capofitto, scomparire finalmente da quest'incubo rifritto della sfiga del perdente.
Non si muore nella vita, quasi mai, al momento giusto, ma non vorrei farla finita prima di provarci gusto, forse sono un apprendista, ma lo ammetto mentre scopo, come il falco più idealista il mio cuore vola in alto senza scopo.
E me ne frego di quanto mi costa, ma ho un bagaglio di sogni con me, meglio essere un protagonista che inseguire una gioia che non c'è!
Me ne frego dei vostri miliardi, è lo schifo di questa realtà, ma sull'albero dei miei ricordi cresce ancora il bisogno di me, della mia identità!
Chiuso qui fra quattro mura ricompongo la mia vita, correggendo la stesura della sua commedia vuota, per riuscire a dire basta ed amare prima o dopo, perché da protagonista morirei senza un scopo.