Cannone spara fumo, un rimorso che stordisce sul passato che castiga nessuna pietà Sono stato io, carezza e cenere, un incendio delicato, spirale di amore - odio Come intruse, rifiutavo memorie e dolcissime domeniche cantate sulle panchine Confusione, ed equilibrio fasullo "Prigioniero: prego, si alzi in piedi!" E lei rimane di vetro ed incespica dicendo che è felice di partire poi ritorno ad impegnarsi su quella piega del vestito non si accorge che cammino in bilico sul filo. Indago il tempo di noi, le stagioni quando due colori estremi lottavano dentro di me Una prova: lo rifarei di nuovo, ho sbagliato il giocattolo è stanco o è meglio di no. Non conviene dubitare all'indietro sgomitare bolle d'aria e uscirne con l'acqua alla gola Ora glielo dirò, ora glielo dirò!
Ma poi manca il coraggio, quasi casco dalle nuvole dicendo che fa caldo ed abbasso il finestrino e lei si massaggia il sopracciglio con un etto di matita come una diva.
Vulcano s'è spento ormai sento lava gelida sui fianchi teneri un terremoto all'interno commuove mi rapina, vita della vita, e lascia il segno: ora guarda che fai; stringiti un pugno alla mano ti consuma questa mimica di carta vetrata Amala oppure vai via!
Si fruga nella tasca trova un paio di forcine per capelli e poi si tuffa dentro al mio retrovisore anzi, lo piega verso la destra ci controlla la vecchiaia e guarda una ruga