Dicono che sia storto di pensiero, ma la verità è che mostra un viso da straniero; dentro la città scorre un fiume pazzo, ha il cuore di un ragazzo di vent'anni o poco più, ha il cuore di un ragazzo di vent'anni o poco più.
Fiero come un re, vive per la vita, la sua barba può sembrare un'ombra divertita; la sua voce sa graffiare indisponente, è un treno per la gente di vent'anni o poco più, è un treno per la gente di vent'anni o poco più.
Canta canta, Barbablù, canta i mondi che vuoi tu, canta canta, se ti senti un poco giù.
Fatto a modo suo, nacque dalla strada, figlio della terra e delle gocce di rugiada; mangia libertà e se la divora, lui ride e piange ancora da vent'anni o poco più, lui ride e piange ancora da vent'anni o poco più. Solo Barbablù, nessun altro nome, vive dove vuole e non gli va di dirti come; forse non ha età e sorge dal pensiero, è il solito mistero di vent'anni o poco più, è il solito mistero di vent'anni o poco più.
Canta canta, Barbablù, canta i mondi che vuoi tu, canta canta, se ti senti un poco giù.
Quindi crescerà, poi verrà domato e sarà un signore conseguente e ben oliato; ma forse invece no, non ne sapremo niente, ci resterà la gente di vent'anni o poco più, ci resterà la gente di vent'anni o poco più.
Canta canta, Barbablù, canta i mondi che vuoi tu, canta canta, se ti senti un poco giù.