Nei fragili pensieri appena nati Erode canta un'ode del macello Milioni di discorsi non parlati, aborti mai usciti dal cervello Nel sangue sparso dall'Inquisizione, nelle morali assurde del potere Nella necessitĂ della ragione, nel tormentato viaggio del sapere
Si nutrono le piante di chi è stanco di aspettare E il sole della rabbia prima o poi porta quei fiori allo sbocciare E inoltre le visioni dei poeti molto al di là del muro dei valori Nel magma arroventato dei pianeti, sopra la cecità di miti e umori Nel centro degli stomaci affamati, nel cuore dei bisogni delle vele In fondo a sacrifici innominati, laddove odio e amore stanno insieme
Si nutrono le piante di chi è stanco di aspettare E il sole della rabbia prima o poi porta quei fiori allo sbocciare Tra i ruderi di Atlantide sommersa, nei corpi martoriati degli schiavi Nel sogno di una nuova alba diversa, nei grandi esploratori senza navi Tra i cantici potenti dell'ingegno e il misero strisciare dell'inganno Tra mistiche figure senza regno che corrono e non sanno dove vanno
Si nutrono le piante di chi è stanco di aspettare E il sole della rabbia prima o poi porta quei fiori allo sbocciare.