La donna senza nome disse al giovane signore — sei bello e vorrei stenderti in un prato spiegarti sulla pelle nel ritmo dei respiri che ti volevo ti ho desiderato se fossi stata libera di avere un’opinione di come poter vivere il mio sesso avrei potuto scegliere di fare un’altra strada oppure sarei stata come adesso —.
C’era, c’era una volta non ricordo dove fu so soltanto che da qualche tempo non c’è più.
Il giovane signore seduto sui suoi anni nuotava dentro un mucchio di rifiuti aveva i suoi problemi difficili rapporti un sacco di concetti sconosciuti la donna lo fissava cercava di spiegarsi non era lì per chiedere un rimborso per quanto fosse giovane per quanto fosse uomo doveva condividere il discorso.
Ma credo che la fame sia un debole pensiero per chi l’ha avuta solo nell’orecchio e libertà è un discorso per chi non sta in prigione e i giovani non sanno cosa è vecchio il tragico signore aveva un apparecchio per ricomporre i pezzi del dolore sollecitò i transistor guardò nel terminale trovandoci una dose per due ore.
C’era…
Sull’onda dei rimpianti e delle ribellioni di strade brutte e strette male usate la donna disse merda frugò dentro a un futuro di plastica e di luci colorate il giovane signore vedeva di lontano le case dove brulica la gente raccolse i suoi domani del tutto programmati e pianse senza il minimo incidente.