Vinta la tua battaglia della ragione doveva spuntare un mondo nuovo Ma prima di capire che era finita tornasti a lottare invano Lavoro senza tregua, tensioni, grida Da Scelba a Tambroni fulmini e tuoni
Desiderio di avere una vita migliore, pagata col sangue e mai toccata con mano Oggi sono in tanti reduci di niente di un'Italia battuta e già arresa Dalla fuga di Kappler Catanzaro sorpresa Distende una lunga mano nera col fiato sospeso nel fuco e nel fumo Bologna si staglia sfinita
E tu vecchio già stanco nascondi il tuo viso nella fredda sera Nicolò, ricordo di un giorno d'aprile, la festa bussava alla porta Nicolò, in mano stringevi il fucile e la terra sembrava risorta Nicolò, la festa che deve venire fantasma coi baffi in soffitta Nicolò, parole gettate a marcire, la tua lotta mutata in sconfitta
Ombra vagante senza più una meta di una storia buttata in un sogno strano Tradito dalla fede, abbandonato dal partito, ricordo di un tempo ormai lontano Ma la gente ancora viva, testarda si muove cerca un'altra vita Si confonde ma non si arrende Battaglia perduta ma guerra mai finita Nicolò…