Il sole traccia trappole di luce, arabeschi di colori le case dei guardiani della mente sono piene di valori srotolando le parole scoppiano frontiere di calore mentre sui mondi di pellicola sostano tutte le navi e sulle piazze del presente c'è il mercato degli schiavi.
Il tempo degli errori si è concluso e non mi sento di tornare sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare io che ho cercato di comprendere io che ancora non mi voglio arrendere io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.
Nell'alba nata male ammalata di ricordi di ciechi che volevano vedere, di cervelli nati sordi sulle miserie stese al sole lanciavano torrenti di parole di discussioni interminabili, di libri messi al posto dei cannoni e di giochi intellettuali senza senso e senza fine e condizioni.
Così che combattendo con discorsi troppo grandi da capire avendo come pubblico quei pochi che potevano sentire contrabbandando la ragione hanno creato solo confusione solo un passato da comprendere e adesso tutto è tutto da rifare e l'unica speranza che rimane è che non debbano tornare.
La vita lentamente ha dipanato i suoi sentieri confuso le mie strade con le altre, i domani con i ieri io che ho cercato un altro tempo io che sono sempre contro vento io che non cerco di nascondermi e urlo davanti alla porta rimango fermo qui a pensare che la vita non è morta.