Barbalunga si chiamava grande genio di consigli Il barbone del quartiere lui non era come gli altri Ci passavo giorni interi a cercare chiarimenti Mi vendeva i suoi misteri per una boccia di Chianti e mi tirava su, quando stavo male diceva guarda me io cosa dovrei dire e mi ascoltava sì, lasciandomi sfogare poi di colpo diceva stop, stop e cominciava a parlare. Barbalunga si chiamava la sua casa era un cartone lo trovavo chiaramente Poco fuori alla stazione.
Mai e poi mai si lamentava, anzi a lui gli stava bene, se ci credeva nella pace anche se non aveva fede, ma si arrabbiava se per caso bestemmiavo diceva guarda me, tu non ce ne hai motivo e io lo capivo e bè gli chiedevo scusa ma sono solo e così mi chiedo ma dove sei Barbalunga dove sei? ma soprattutto Barbalunga come stai?
Barbalunga proprio oggi sono andato alla stazione e mi son fermato pensa dove c’era il tuo cartone e c’e’ ancora la tua frase sopra il muro un po’ svanita “ soltanto il cuore sa qual è il giusto prezzo della fica” Subito dentro me un brivido leggero dopo 6 anni bè, mi vien il dubbio che forse è vero E poi sono corso al bar ed ho bevuto il vino nero ma sono solo e così mi chiedo ma dove sei? Barbalunga dove sei? Ma soprattutto Barbalunga come stai e adesso brindo a te Anche se non sei con me E adesso brindo a te anche se non sei con me E adesso brindo a te e penso sempre a te.