Mai
Mai, ci sono cose che sono per sempre
e che non spegni mai, ma-ma-mai
Mai, ci sono cose che sono per sempre
e che non spegni mai, ma-ma-mai
Mai, ci sono cose che sono per sempre
e che non spegni mai, ma-ma-mai
Mai, ci sono cose che sono per sempre
e che non spegni mai, ma-ma-mai
7-8-05 amore mio solo Iddio sa se mi manchi,
ho l’auto piena di bagagli io,
e gli sguardi loro dicono che è tardi
ma se t’avessi avuta sotto le lenzuola ora non sarei al lavoro
ad ogni modo c’ho i pensieri stanchi, i sentimenti non li trovo
anche se vengono a cercarmi
il nodo, stringe in gola e la mia sola paura e che le mie grida
contro questa vita diventino un’armatura
sfuggo alla cattura, suoni che non freno
oggi il tempo è seta che ti scorre sopra il seno
se non fosse che premo, per vederlo scivolare giĂą
oggi forse aspetterei di piĂą, ma tu,
lo fai correre e l’occhio si stanca prima della vista
se lo sguardo si perde, dove il nulla lo conquista
c’ho la lista, le fisse e le pare,
la voglia del calore del sole e del mare
ad ogni curva la mia macchina sembra urlare,
lo stomaco sussulta, il cervello adesso è stretto in un cranio che pulsa
un camion occupa la mia visuale non mi fa, salutare
la cupa Torino che lascio
se il viaggio è speciale, immortalare ogni passaggio,
mi servirĂ a rievocarne il messaggio
ora come ora sono solo un pazzo, se alle quattro, meno venti
schiaccio sui due e venti a fari spenti, uff
Rit.
7/9/05 morire per rinascere piĂą forti,
costi quel che costi i miei meriti
non sono disposti a darmi crediti giĂ nostri,
fuori dalle ceneri dei presupposti
per strapparmi un sorriso, butolino sulle labbra
e una lama che mi apra in modo, preciso
ho reciso dalla faccia ogni traccia, di emozione
passione minaccia, congela permafrost, cose che restano,
preziose, se un lettore le spara esaspera il concetto di attitudine se è onesto
cresco perché devo alle porte, del 2006, Raige tra la moltitudine
vive ancora con l’anima
ridimensiono i miei sogni, in altezza, non nella fierezza di esporli
circoscritti a una lacrima
per ogni, volta che cado c’è un 31 di marzo, e uno sguardo da guerriero sul deserto di Atacama,
rose rosse vermiglio pensieri in scompiglio, sul ciglio degli ieri di una donna che mi ama/
dillo a loro, lui mi punirà tesoro, e c’avrà l’oro sul filo di una katana, sayonara
la trama è fitta, e senti, che il mio cuore non si affitta
e non ho l’interruttore dei sentimenti
e se credi, al diritto di sbagliare col dovere di riscattarsi,
allora sai dove trovarmi
Rit. x 2