La miseria di una stanza a Londra le fumerie di Soho: già grande si buttava via E sua madre nel fienile, nel ricordo: vecchia, scassata borghesia Ribaltare le parole, invertire il senso fino allo sputo, cercando un'altra poesia E Verlaine che gli sparava e gli gridava: "non lasciarmi, no non lasciarmi, vita mia"...
E nave, porca nave vai la gamba mi fa male, dai le luci di Marsiglia non arrivan mai "Un hydrolat lacrimai lave les cieux vert-chou, les cieux vert-chou sous l'arbre tendronnier qui bave vos cautchous"...
Portoghesi, inglesi e tanti altri uccelli di rapina scelse per compagnia; quella voglia di annientarsi, di non darsi, e basta, basta poesia; e volersi fare male al punto di finire, lui, mercante d'armi fra l'Egitto e la follia, e una negra grande come un ospedale da aspettare, e poi la gamba e l'agonia
E nave, porca nave vai, ho freddo e manca poco, dai, le luci di Marsiglia non arrivan mai Ho visto tutto e cosa so, ho rinunciato, ho detto "No", ricordo a malapena quale nome ho: Arthur Rimbaud, Arthur Rimbaud, Arthur Rimbaud...