Saludos compañeros de mi vida e de mi muerte, forse un po' rincoglioniti dalla"coca" e dalla suerte: Felipe è diventato un pezzo grosso della destra, Sebastiano vende idee, Ramon lattine di minestra
Juliano ha il suo giornale di previste previsioni, Pancho è l'unico rimasto sulla nuvola in calzoni. E in fondo a quella strada non ci sono mai arrivati, per malinconia del tempo, o forse il tempo li ha ingannati.
Avevan gli occhi stretti a furia di guardare il sole, il sole, che non sorgeva mai sul mare. Avevan mani grandi a furia di abbracciare il mondo, e il mondo non si faceva mai abbracciare: parlavano cantando e innamoravano ragazze belle e perse dentro i loro occhi scintillanti come stelle
Però non v'illudete, non passiamo mai la mano, nella luce del tramonto più ne partono e più siamo. Compañeri si è dentro e non abbiamo vie d'uscita: è il sogno d'esser uomo in questa e non nell'altra vita.
Amore, amore, amore metti un fiore alla finestra, che continuino a vederlo e che chinino la testa: in fondo a quella strada c'è un campo di mimose; forse non ci arriveremo... ma non cambiano le cose.
Abbiamo gli occhi stretti a furia di guardare il sole, e questo è solo un modo di guardare, abbiamo mani grandi a furia di abbracciare il mondo, e questo è il solo modo di abbracciare: e siamo in ogni strada in ogni angolo del tempo, vivi, e ci riconosciamo da un sorriso che non è mai spento: