Dimentica una cosa al giorno, come i tratti di un disegno, perché devi cancellarlo prima che ti prenda il sonno, quasi dopo tanto tanto amore, madre, non avessi amato mai.
Dimentica una cosa al giorno, l'albero che arrampicavi, l'uomo che giocava il cielo, l'uomo che tu perdonavi, la ferita dell'addio dai figli, madre, una cosa al giorno, sai...
Per non scordarle tutte insieme, tutte all'ultimo minuto, quando il cuore non ce la fa più a reggerle, tenerle tutte lì, e non potrai sorridere così.
Dimentica una cosa al giorno, Napoli, la nostra casa, l'uomo che ti uscì da un sogno, che brillò nella tua ombra, tutto quello che ci hai dato, madre e non hai voluto indietro mai.
Dimentica una cosa al giorno, madre, grande lago calmo, prima stella della sera, foglia gialla dell'autunno, vecchio cucciolo all'abbraccio che volevo darti e non ti ho dato mai;
e se in quell'ultimo momento si sciogliesse tutto il tempo, e tu senza dolore andassi via, io ti terrei la mano nella mia;
ma dopo aver dimenticato tutto quello che è passato, come un vento che non soffia più, dimentica, per ultimo, anche me o non potrei dimenticare te.