Il tempo di essere un equilibrista per entrare e aprire una finestra e mentre ho tre o quattro piani sotto i piedi tu dal tuo letto salti su e mi chiedi: "Che cosa fai sul filo?" "Io? Mi alleno, a te invece ne danno di veleno" "Dài vieni dentro che vorrei toccarti le senti, le ricordi le mie mani? Domenica son libera di uscire domenica, domenica è domani..." "Domani faccio solo figli giusti domani vado nelle due Sicilie" "Ma dove vai senza me? Oh, certo, hai cose che non so e che non ti chiedo, così sei tu: perdonerai, ti illuderai, ci morirai, e non ricorderai perchè e brucerai tutte le stelle non del sabato, soltanto dentro te sarò felice sai, però tu mi hai amato mi hai amato e non mi aspetterai mancava così poco sai eppure tu mi hai amato tu mi hai amato e non mi aspetterai" "Che vuoi? Qui dentro sei così tranquilla, felice no ma, in fondo chi è felice? E poi ti trovo come sempre bella io devo stare al passo con i tempi succede a tutti e noi non siamo i primi così va il mondo e non si può cambiare vedessi come è dura star là fuori, tu no ma io ci devo ritornare" "Ma dove vai? Ma dove vai senza di me?" "Che cosa credi? Sia una gioia andare via lasciarti qui?" "Ma cosa dici, come vivi, cosa inventi, non ti riconosco più" "Sta zitta e smettila di urlare che non serve cosa vuoi capirne tu io vivo a modo mio, io, io ti ho amato io ti ho amato, non t'aspetterò mancava poco, è vero che eri guarita eppure io, io ti ho amato, ti ho amato e non t'aspetterò"