Sette cavalieri, sette, giacchè rosse, sette cani neri come pensieri; e le loro donne hanno sette gonne, sette gli stallieri amati ieri; suona cupo il corno, manca un dito al giorno, e a giocar la sorte di una volpe.
Scura come il cielo, chiara come un velo, grida sulla vetta una civetta; noia di risate, noia di bevute noia di castelli e di duelli; guarderanno indietro, guarderanno il vetro della loro vita sempre piĂą vuota.
Guarderanno tutti, capirĂ uno solo guarderanno tutti, capirĂ uno solo rivedrĂ le lunghe cene sotto il tiglio il fagiano che non copre lo sbadiglio. Torneranno tutti, mancherĂ uno solo torneranno tutti, mancherĂ uno solo non sarĂ la morte, non sarĂ una fuga, correrĂ nel vento insieme ad una strega. Sette cavalieri, sette finte giacche finte come i loro sette pensieri suona falso il corno, falso pure il giorno e di vero forse solo la volpe vanno verso il ponte vanno all'orizzonte d'illusione fieri come guerrieri.
Torneranno tutti, mancherĂ uno solo torneranno tutti, mancherĂ uno solo troveranno il suo cavallo mentre beve troveranno solo un guanto nella neve
Torneranno tutti, mancherĂ uno solo torneranno tutti, mancherĂ uno solo non un passo, non un segno tutt'intorno solo un falco nero in un silenzio eterno