Arriverà che fumo o che do l'acqua ai fiori, o che ti ho appena detto: "scendo, porto il cane fuori", che avrò una mezza fetta di torta in bocca, o la saliva di un bacio appena dato, arriverà, lo farà così in fretta che non sarò neanche emozionato …
Arriverà che dormo o sogno, o piscio o mentre sto guidando, la sentirò benissimo suonare mentre sbando, e non potrò confonderla con niente, perché ha un suono maledettamente eterno: e poi si sente quella volta sola la viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato, che tanto capita sempre agli altri, vivere in fondo è così scontato che non t'immagini mai che basti e resta indietro sempre un discorso e resta indietro sempre un rimorso…
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio, non potrò farti segni, tutto questo è vietato da inscrutabili disegni, e tu ti chiederai che cosa vuole dire tutto quell'improvviso starti intorno perché tu non potrai, non la potrai sentire la mia viola d'inverno.
E allora penserò che niente ha avuto senso a parte questo averti amata, amata in così poco tempo; e che il mondo non vale un tuo sorriso, e nessuna canzone è più grande di un tuo giorno e che si tenga il resto, me compreso, la viola d'inverno
E dopo aver diviso tutto la rabbia, i figli, lo schifo e il volo, questa è davvero l'unica cosa che devo proprio fare da solo e dopo aver diviso tutto neanche ti avverto che vado via, ma non mi dire pure stavolta che faccio sempre di testa mia: tienila stretta la testa mia.