La nave posa cazzi, al largo dell'Adriatico non porta segni di crociera. Fare attenzione!
Com'era bella la mia Italia vista dall'alto! Tornavo dalla legione straniera dove avevo passato 40 anni della mia vita tra scoppiettii, palle e palloncelle. Dall'alto dell'aereo scelsi un pezzo di terra nell'aria magnifica del Mediterraneo: Lampedusa E lì, come una cosa fallica, scelsi il mio ristorante: un ristorante tipo Nuovelle cuisine. Molto carino, con dei prezzi esagerati e da mangiare discreto.
Fondai tutto sull'insalata e il vino, e la natura e il mare che ci circondava. Avevamo un dirimpettaio un po' astioso, ma non ci dava problemi: un missile prima dei pasti. Servivo a tavola dei miei clienti rinomati un uccellino al bue soffocato nel miele, con contorno di patatine saltate che arrivavano direttamente dalla cucina. Una cacciagione che non c'era, e non la servivamo… Ma era basato tutto sul pesce: tre cefaloni che avevo comprato nella radura: uno di nome Filippo, Antonio, e un capitone che si era informato se c'era da mangiare nel ristorante, fu assunto da me personalmente. Lo misi nome… anzi gli misi nome…non so se gli misi nome o si fu messo nome… Si chiamava Capitone. Bello, nella sua specie; un po' di sguattamento sui fianchi, e un po' di cellulite: unico caso sui pesci! Curato con Vichy, una crema schifosa pubblicizzata da Galà La Cinque.
E così, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato! Scurdammuce 'o passato: siamo tutti italiani, ma all'anima di chi v'è muort'! SPLAT! E tieni: m'hai rovinato 'a vita, moscone 'e mmerda!