Io sono un istrione, Ma la genialita'e' nata insieme a me, Nel teatro che vuoi Dove un altro cadra', io mi surclassero'.
Io sono un istrione, Ma la teatralita' scorre dentro di me Quattro tavole in croce E qualche spettatore, chi sono lo vedrai Lo vedrai...
INCISO: In una stanza di tre muri tengo il pubblico con me, Sull'orlo di un abisso scuro Col mio frak e con i miei tics,
E la commedia brillera',del fuoco sacro acceso in me E parlo e piango e ridero' Del personaggio che vivro'.
Perdonatemi se, con nessuno di voi Non ho niente in comune, Io sono un istrione a cui la scena da' La giusta dimensione.
La vita torna in me, Ad ogni eco di scena che io sentiro', E ancora moriro' di gioia e di paura Quando il sipario sale, Paura che potro' Non ricordare piu' la parte che so' gia' Poi, quando tocca a me puntuale sono la' Nel sogno sempre uguale... uguale.
Io sono un istrione Ed ho scelto ormai la vita che faro', Procuratemi voi sei repliche in citta' Ed un successo faro'
Io sono un istrione E l'arte, l'arte sola e' la vita per me Se mi date un teatro e un ruolo adatto a me Il genio si vedra'... si vedra'...
INCISO: Con il mio viso ben truccato e la maschera che ho, Sono enfatico e discreto versi e prosa vi diro', Con tenerezza e con furore, E mentre agli altri mentiro' Fino a che sembri verita' fino a che io ci credero'
Non e' per vanita' Quel che valgo lo so' e ad essere sincero Solo un vero istrione e' grande come me Ed io ne sono fiero...
Compositor: Desconhecido no ECADIntérprete: Charles Aznaourian (Charles Aznavour) (ARM)Publicado em 1972ECAD verificado fonograma #18478100 em 04/Abr/2024 com dados da UBEM