nebbiosi formicai di case puzzo bruciato di città qui Dio non c'è fango di vie foruncolose Cristi e Marie senza pietà bavose anime sperdute brillocca umanità di bar qui Dio non c'è notte di braccia siringate strade di disperato crack pagine di libro da voltare co meccanico dolore senza aver capito tutto senza rammentare ore a pancia sotto e un treno elettrico girava e quando deragliava ci soffrivo un po' voci stonate di viados luci bugiarde di reclame qui Dio non c'è facce piovose di murales raschi di lama sotto il tram ho vissuto giorni opachi come gli ubriachi usano i lampioni per sorreggersi non per illuminarsi fine delle trasmissioni e andavo a letto e un panno umido sul petto di tristezza in me il mondo è così no il tuo mondo te lo fai questo mondo è lui che ci si fa quante volte io rinnegato lo cercai e non mi ha cercato mai quel Dio e volevo solo un segno ma il cielo è come un vecchio pazzo con un violino aspide qui Dio non c'è pagare di continuo il prezzo sentirsi sempre un ospite a rubare il fuoco ci si bruciano le vite ma un po' d'aria per campare si respira anche dalle ferite piano entravo nella stanza con il grano ad asciugare e rotolavo dentro a testa in giù il mondo è così no il tuo mondo te lo fai questo mondo è lui che ci si fa quante volte io rinnegato lo cercai e non mi ha cercato mai quel Dio che dormì nelle montagne nelle piante respirò che sognò con gli animali e con l'uomo si destò e se non mi fosse andato mai di bere avrei imparato a farlo e allora Dio bevi con me insieme a me