Vorrei un biglietto per un posto dove non ci sono i cani poveri granelli di pepe abbandonati in mezzo ad un'estate... un posto dove non ci sono vecchi soli che amavano molto la moglie e tengono i nipoti in un portafoglio di foto ciancicate...
Dove gli uccelli tagliano l'autunno e l'aria non si rompe in uno sparo... dove nessuno è un'isola e l'anima non s'incarta nel denaro...
Dove la paura non passa più nei nostri occhi di conigli e non c'è più da scavalcare nessun muro... dove i soldati tornano alle case e si accovacciano coi figli a colorare un cielo un po' più largo di futuro...
Un treno per dove il giorno non finisce e il sole è un grido in mezzo al viso nel mattino di un sorriso... Un treno per dove non arrivi il vento di follia che gela il cuore e che ci trascina via...
Un posto senza le borgate calce e polverone bucate da mille finestre uguali che si mangiano la campagna...
Dove non c'è più attesa ma un lavoro da sputare nelle mani... dove il tempo inganna gli orologi e questa corsa assurda per domani...
Dove le ombre corte dei bambini non si fermano in un pianto lasciate indietro dalla fretta degli adulti... dove tutti sono persone e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto e un uomo non si piega con le botte e con gli insulti...
Un treno per dove il mare è grano azzurro è un saluto di gabbiani sulle barche e tra le mani... Un treno per dove accenderai la luce e sarai un bicchiere d'acqua nelle notti dei miei guai...
Un treno per dove libero e ribelle correrò come un cavallo sotto grappoli di stelle... Un treno per dove non ci sia lo spazio per perderti di più un treno per dove esisti tu...