Caro amore nei tramonti d'aprile, caro amore quando il sole s'uccide oltre le onde puoi sentir piangere e gridare anche il vento ed il mare.
Caro amore così un uomo piange caro amore al sole,al vento e ai verdi anni che cantando se ne vanno dopo il mattino di maggio quando sono venuti e quando scalzi e con gli occhi ridenti sulla sabbia scrivevamo contenti le più ingenue parole.
Caro amore i fiori dell'altr'anno caro amore sono sfioriti e mai più rifioriranno e nei giardini ad ogni inverno ben più tristi sono le foglie.
Caro amore così un uomo vive caro amore e il sole e il vento e i verdi anni si rincorrono cantando verso il novembre a cui ci vanno portando e dove un giorno con un triste sorriso ci diremo fra le labbra ormai stanche: "Eri il mio caro amore".
Questo brano fu inserito nella prima pubblicazione dell' album " Volume I " nell' edizione della Bluebell Records. Il testo è realizzato sulla musica dell'adagio del celebre "Concerto de Aranjuez" di Joaquìn Rodrigo e parla del passare lento ed inesorabile del tempo che trasforma tutto, l'uomo e la natura ; vi è una cosa che però li distingue : l'impossibilità dell'uomo di ritrovare il tempo passato se non attraverso il tesoro dei ricordi e la nostalgia della giovinezza. La canzone fu sostituita nelle edizioni successive da "La stagione dell'amore" probabilmente per motivi di diritti d'autore nè fu mai più riproposta e nelle varie antologie e in concerto.