Fabrizio de Andrè

Disamistade

Fabrizio de Andrè


Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa questa gente divisa
questa storia sospesa
a misura di braccio
a distanza di offesa
che alla pace si pensa che la pace si sfiora
due famiglie disarmate di sangue
si schierano a resa
e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà
si accontenta di cause leggere
la guerra del cuore
il lamento di un cane abbattutto
da un'ombra di passo
si soddisfa di brevi agonie
sulla strada di casa
uno scoppio di sangue
un'assenza apparecchiata per cena
e a ogni sparo di caccia all'intorno
si domanda fortuna

che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all'amore
fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole che la vuol restituita
e una fretta di mani sorprese
a toccare le mani
che dev'esserci un modo di vivere
senza dolore
una corsa degli occhi negli occhi
a scoprire che invece
è soltanto un riposo del vento
un odiare a metà
e alla parte che manca si dedica l'autorità
che la disamistade si oppone alla nostra sventura
questa corsa del tempo
a sparigliare destini e fortuna
che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa questa gente divisa
questa storia sospesa.


* Disamistade: letteralmente "disamicizia"
e per estensione "faida" in lingua sarda.

Compositor: (f.de Andrè - I.fossati)

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