Che ci fanno queste anime davanti alla chiesa questa gente divisa questa storia sospesa a misura di braccio a distanza di offesa che alla pace si pensa che la pace si sfiora due famiglie disarmate di sangue si schierano a resa e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà si accontenta di cause leggere la guerra del cuore il lamento di un cane abbattutto da un'ombra di passo si soddisfa di brevi agonie sulla strada di casa uno scoppio di sangue un'assenza apparecchiata per cena e a ogni sparo di caccia all'intorno si domanda fortuna
che ci fanno queste figlie a ricamare a cucire queste macchie di lutto rinunciate all'amore fra di loro si nasconde una speranza smarrita che il nemico la vuole che la vuol restituita e una fretta di mani sorprese a toccare le mani che dev'esserci un modo di vivere senza dolore una corsa degli occhi negli occhi a scoprire che invece è soltanto un riposo del vento un odiare a metà e alla parte che manca si dedica l'autorità che la disamistade si oppone alla nostra sventura questa corsa del tempo a sparigliare destini e fortuna che ci fanno queste anime davanti alla chiesa questa gente divisa questa storia sospesa.
* Disamistade: letteralmente "disamicizia" e per estensione "faida" in lingua sarda.