Nel villaggio tira l’aria di un pericolo imminente le persone già da tempo sono chiuse nelle stanze del marrano marocchino già si parla in osteria c’è paura di dischiudere gli usci quasi ad ogni via non più impavidi dietro al grande scudo bianco ne donzelle sorridenti col garofano rosso stanco qui la legge oramai c’insulta senza più nessun ritegno tutti vogliono incatenarci e non c’è nessuno sdegno chi comanda questi pazzi è un esaltato e indisponente Tony l’orco molisano, diventato onnipotente.
E pensare che nel palazzo eravamo già perduti chi era andato, chi veniva ma nessuno che capiva generali, sottoposti non si sa chi comandava anarchia, indecisione, arrivismo e confusione. I potenti che rinchiusi pensano alla situazione hanno detto: “tutto passa, si tratta solo di aspettare l’importante è, per adesso, evitare di parlare chi lo fa non è con noi prima o poi dovrà pagare quando l’orco vinceremo ancora tutto potrà cambiare basta solo un po’ di tempo qualche anno da passare”.
Finalmente aria nuova nelle strade c’è la luce che emana il Cavaliere sotto torri e mura antiche col contratto che ha firmato le sue truppe hanno occupato tutti i punti più strategici e comandano da quel trono condottieri falsi amici, ladri che non sai chi sono con le tasse che richiedono loro cambiano la vita della gente e dei soldati quasi fosse una partita e ci insegnano cosa fare, cosa dire che guardare Tony l’orco oramai non grida è dovuto riemigrare gli hanno dato un posto certo ed ha smesso di parlare. Tony l’orco oramai non grida è dovuto riemigrare gli hanno dato un posto certo ed ha smesso di parlare.