L'arno di barche ubriache di sole ti sorrideva tagliando a metà la tua bellezza rubata da un film quarant'anni fa... L'arno con l'abito al tuo matrimonio e un anno dopo quel sessantatre io mi affacciavo alla vita in orario e la casa in Santo spirito com'era piccola ma sull'Arno in braccio a te comandavo la città dove sarà quell'albero che giocava in giardino con noi La verità di un attimo ogni giorno piu viva che mai dove sarai anche tu perchè non mi ricordo più quanto mi amavi... Ma l'Arno a due anni gridando il suo nome prese la strada della libertà e sotto la pioggia di un cielo di rame abbracciò Firenze immobile le nostre favole le paure dentro me quella tua felicità dove sarà quel tavolo che parlava in cucina con noi che non mi ha visto crescere perchè l'Arno ha rapito anche lui diglielo almeno tu a questa isterica tribù che siamo vivi Mentre l'Arno se ne va dove sarà quellì'angelo che ha salvato qualcosa di noi e mi ha lasciato un compito ricordare quei piccoli eroi che hanno una lacrima in più la stessa che lasciasti tu sui loro nomi Guardo Firenze dagli occhi dell'Arno