Una vecchia calza e sotto un fuoco di gatta resto sveglia la befana cosa aspetta? Una bambola nuova mio padre che ci prova dorm L 'orto per lavarsi il fiato nelle mani per asciugarsi e l'odore di minestra e i ghiaccioli appesi fuori alla finestra. C'era la piazza ed era piena di uomini di canti di chiesa del "Corpus Domini" di pipe di vecchi nati sulle panche di sguardi ad occhi bassi di donne stanche mentre il sole accendeva le camicie di festa... e noi che stavamo... chiusi, chiusi e com'era bello stare i già? ad occhi chiusi freschi di biciclette e panni stesi ad asciugare al sole chiusi, chiusi e ci sentivamo vivi, vivi remando sopra tetti di mattini pieni di giorni immensi e giorni come vuoti di cortili tu che mi stringevi il cuore ed eravamo vivi E d'estate nei campi si sentiva cantare e antichi tamtam venivano dal mare ed io bambina davo il seno alla mia bambola di stracci nelle braccia già di un treno che lasciava dietro un cielo da dimenticare mia nonna che mi dava il cuore delle rondini "un giorno dovrai andare". Nuda di lacrime lasciavo il mio oriente senza parole nuda per la mia gente ciotole d'ambra sotto lune d'avorio lune di palme sulla terra di ionio terra dove il cielo ha seminato stelle miele di Grecia nella mia pelle Chiusi, chiusi e com'era bello andare ad occhi chiusi a quale civiltà ci siamo arresi chiusi, chiusi e ci sentivamo vivi, vivi dov'era il mondo quando tu non c'eri? Vivi in mezzo a milioni di persone aperti non so dove azzurri come un sabato se è vero che ci vuole. (Na nininè ti do la craunè Na nininè ti do la craunè Na nininè ti do la craunè na ninina ninina.) Signore mio fa scurì le stelle questa è la notte di rubbà le donne Chiusi, chiusi e ci sentivamo vivi, vivi remando sopra tetti di mattini pieni di giorni immensi e odor di legna e di camini belli come Dio, amore mio noi eravamo vivi…'