Raccolgo i nostri giorni tutti uguali le albe dall'odore di caffè i nostri baci lucidi puntuali il gesto di dormire insieme a te il ritmo antico e nuovo dei giornali la giacca abbandonata sul sofà e sopra alle disgrazie nazionali tua madre che discute con papà Scoppiò un sorriso e illuminò i volti della solitudine un'alba nuova dichiarò la guerra contro l'abitudine La schiavitù feroce degli orari la giacca arrotolata nei paltò il tram che si trascina sui binari un uomo che sonnecchia come può il chiasso che accompagna gli scolari comincia un turno dopo finirà il tram la sera luce dei fanali un giorno è morto dentro la città Scoppiò un sorriso e illuminò i volti della solitudine un'alba nuova dichiarò la guerra contro l'abitudine Le ferie nelle industrie balneari il cinema la pizza la TV gli uffici la piscina gli ospedali le date che ricordi solo tu il frigo i compleanni le cambiali un caro vecchio amico che tornò e tra i litigi e i fatti più normali un figlio l'automobile e un comò Scoppiò un sorriso e illuminò i volti della solitudine un'alba nuova dichiarò la guerra contro l'abitudine Un passo che consuma i marciapiedi il nostro tempo passa e se ne va e giorno dopo giorno tu ti chiedi se quello che volevi è questo qua Scoppiò un sorriso e illuminò i volti della solitudine un'alba nuova dichiarò la guerra contro l'abitudine