Quella Vecchia Locanda

Realtà

Quella Vecchia Locanda


Respiro, vedo luce,
ombra ancor non so.
Il buio sui miei occhi,
sceso ancor non è.
vita lascia questo corpo
che non ti appartiene più.
Dolore, odio, amore
non hanno senso ormai per me.
Guarda il cielo che
assomiglia a me.

Tempesta si scatena,
grida, lampi, vento.
Dall’erba un agnello
colpito come me,
dall’umanità crudele,
da zucchero di fiele.
Non si accorgono di chi soffre
ed invidia il loro miele.
Questa realtà,
chi la capirà.

Cielo, spazio e stelle,
nullità di un’esistenza.
Sogno di un qualcosa
che può darti vera pace.
Fiori, foglie morte,
emblemi di che cosa?
Forse di un mondo che c’è
ma non conosco dov’è.

Tempesta si scatena,
grida, lampi, vento.
Dall’erba un agnello
colpito come me,
dall’umanità crudele,
da zucchero di fiele.
Non si accorgono di chi soffre
ed invidia il loro miele.
Questa realtà,
chi la capirà.
Questa realtà,
chi la capirà.

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