I vecchi amori sono velieri che a galla tornano, sulla polvere del tempo, tu soffia che io veda un po' di più. I vecchi amori, che guerrieri lame che trafiggono, alza il velo dei misteri tuoi, fammi un po' capire anche se tu non vuoi.
Io, io ci soffro tanto, io, io mi rendo conto, che in fondo è normalissima questa assurda geometria questo chiodo, questa idea mi trascina, incontenibile marea. E divento preda facile, ma il mio scudo resti tu nei pensieri scrivo che all'indietro non mi tufferò mai più.
I vecchi amori sono crateri ogni tanto esplodono, fotogrammi rallentati che si disegnano senza di me. I vecchi amori, che sentieri passi che mi inseguono, Vedo tracce di parole che Hanno il suono del silenzio, ormai dentro te.
Io, io ci soffro tanto, io, io mi rendo conto labbra rosse di un semaforo che mi ostacola la via anni luce questa idea mi cattura ed io seguo la sua scia. E mi scopro e sono fragile e mi chiudo dentro me, mi sorridi ancora tu, sono nuvole passate e nulla più.
E mi scopro e sono fragile e mi chiudo dentro me, mi sorridi ancora tu, sono nuvole passate e nulla più.