Sotto le maree e alle sommità inviolate dei deserti di neve. Agli angoli incerti delle lagune, sopra la maglia aperta dei templi e nel guscio che è culla-madre di noce, nell’eco che balza e rimbalza tra nodi di roccia. Io seguirò le tue intenzioni, il respiro, il tuo canto e insieme a te cadrò sfinita dall’anima al corpo. Sopra scogliere di ambra e cristallo volando sul manto del mio suono bianco, nel vento eterno di una conchiglia. Dal suono-ricordo delle campane a stelle disperse su panni d’altare, nel grembo infinito e nascosto degli anni, nelle carni segrete dei santi tra schegge, rubini e diamanti. Io seguirò le tue intenzioni, il respiro, il tuo canto e insieme a te cadrò sfinita dall’anima al corpo. Nel malinconico bucato d’oro che dona il tramonto ai ghiacci del Polo dove nasconde il suo seme l’immenso. Dai desolati silenzi d’Averno, nei luoghi di pace tra il riso e il pianto, nell’atmosfera sacrale di un inno, nel punto d’incontro di tutte le acque del mondo. Io seguirò le tue intenzioni, il respiro, il tuo canto e insieme a te cadrò sfinita dall’anima al corpo